giovedì 26 novembre 2009

Facciamo 4 risate politiche?

Oggi ho letto queste due barzelettine brevi e molto carine.

Una si chiamava "Richiesta per il Natale" e diceva così:
Dio mio, ascoltami bene: il mio cantante preferito era MIchael Jackson e te lo sei portato con te.
La mia attrice favorita era la Farrah Facwett e ha fatto la stessa fine del Jackson.
Tra l'altro, il mio attore preferito era il Patrick Swayze e te lo sei portato pure.
Allora, Signore, informo che il mio politico preferito è Lula.

L'altra diceva che Pitta è morto nel giorno della Coscienza Nera, se seguiamo questa tendenza, Maluf creperà il 1º aprile e Lula il 1º maggio, vero?

martedì 24 novembre 2009

La fine è vicina


Tutto ciò che comincia può finire.
Alcune cose durano piú del quanto si possa immaginare, altre piú di quanto dovrebbero durare.
Ma tutto un giorno finisce.
Fra poco un ciclo si chiuderà, la libertà alla mia porta busserà e quando la spalancherò, ve ne parlerò piú apertamente.

So che alcuni si saranno resi conto di che cosa si tratta e a quelli che non non l'hanno azzeccato, chiedo un po' piú di tempo.

Sono ben consapevole di non scrivervi con la periodicità che mi sono promessa e ripromessa di farlo ma capirete che il momento non mi dà tregua di neanche un minuto. Pazienza.

Mi ricarico le batterie e ce ne saranno tante novità tra pochissimo.

Per ora chiedo ai religiosi di pregare per me e quelli che non hanno una fede specifica di formare un'onda di pensieri positivi di cui ne ho proprio bisogno.

Vi lascio con questa bellezza in forma di canzone e che ha a che fare con il momento.
Jova è un mito. L'ammiro moltissimo. Buon ascolto!



Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l'unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango

domenica 15 novembre 2009

Lo meritano?

Molti alunni i domandano perché ed io ho sempre cercato di proteggere il popolo italiano, ma dopo tanti anni di convivenza io oggi credo che gli italiani, per il loro atteggiamento dinnanzi al potere, lo meritino. Che se lo godano! Non mi dispiace ormai così tanto.
Da ora in poi, non sono piú io che vi scrive, vi indico un link perché possiate seguire un episodio lamentevole che solo una figura lamentevole come il protagonista avrebbe potuto realizzare. Forse quello non sa neanche cosa sia stato il Muro di Berlino, tanto non circondava nessuno dei suoi palazzi. Che vergogna!
Io per convinzione non lo nomino perché la mia filosofia è quella di non dare retta e credito a banditi, vi invito a guardare:

http://it.notizie.yahoo.com/blog/cronaca/articolo/17119/




martedì 3 novembre 2009

Ci e Ne

Se non ci avete fatto caso da qualche giorno è stata chiusa la votazione sul punto grammaticale piú difficile della lingua italiana.
Il risultato è:
al 5º posto:
al 4º:
al 3º:
al 2º
E campionissimi, al primissimo posto, isolati con 44% dei voti, gli odiatissimi, incompresi ci e ne. Poveri ingiustiziati. Che colpa hanno se non ci sono nelle altre lingua? Non possono pagare il prezzo di una non esistenza. Come possono essere condannati per un reato non commesso e neanche tentato? È ingiusto. Sono paroline simpatiche che fanno parte non solo della lingua bensì della cultura italiana. Ecco. Sono legittimi rappresentanti del patrimonio culturale italico! Viviamoli! Comprendiamoli! Amiamoli!
Mettiamo un po' la ragione da parte e diamo via libera alla passione. La passione. Se siamo qui a leggere le fesserie che scrivo io è perché inoltre tutto siamo appassionati dell'italiano, quindi per comunicare bene in italiano, per seguire bene un testo in italiano, per scrivere bene in italiano una cosa ci vuole: sapere usare ci e ne. Conoscere alcune espressioni con il ci e con il ne, tipo tenerci, volerci, esserci, andarsene e non infischiarsene.Impossibile tuffarsi nel mondo italiano combattendo contro ci e ne e siccome della lingua italiana non ne possiamo fare a meno (uso pleonastico di ne), accettiamoli e impariamoli.
Dai, non mollate per così poco, sono due innocenti monosillabi! Monoslilabi, pensate.

Provando a alleggerirne un po' il peso del tema, lascio una canzone, eh va bene, di Eros, sì. E che male c'è? Notate i ci ed i ne presenti.

Seguite le parole con la canzone e godete la bella, nasale, sensuale e unica voce del piccolo grande Eros.